IL LATO OSCURO DELLA LUNA

By NGC 54 - Own work, CC BY-SA 4.0, Link

Vi siete mai chiesti perché vediamo sempre la stessa faccia della Luna?

La cosa appare davvero curiosa, se tutti corpi celesti ruotano su se stessi, perché la Luna non lo fa?

In realtà questo non è esatto, la luna ruota sul suo asse, ma nel ruotare intorno al nostro pianeta impiega lo stesso tempo che le serve per compiere una rotazione completa intorno al suo asse e quindi a noi appare sempre con la stessa “faccia”, ovvero mostrando sempre la stessa porzione di satellite, al punto che le immagini del lato opposto ci sono giunte per la prima volta quando dei satelliti l’anno circumnavigata e successivamente durante le missioni Apollo.

Ma questa non è una risposta ch e, invece, ci è giunta solo dopo gli sbarchi dell’uomo sul satellite evidenziando una possibile influenza del campo elettromagnetico terrestre che riuscirebbe ad attrarre la parte che vediamo tenendola stabile verso di noi in quanto maggiormente ricca di materiali ferrosi.

A proposito, sapete che solo 12 persone, tutte di sesso maschile, hanno ufficialmente posato il piede sul suolo lunare?

IL LATO SCURO DELLA LUNA

La luna non ha realmente un lato scuro, ma dopo la pubblicazione nel 1973 dell’album dei Pink Floyd “The dark side of the moon”, la curiosità del grande pubblico è stata attirata dal fatto che ne vediamo sempre un solo lato, facendo nascere la leggenda metropolitana che il satellite dalla parte opposta non fosse mai illuminato e giustificando così “il lato oscuro della luna” del titolo dell’album, mentre il riferimento del titolo era relativo ai testi in esso contenuti, scritti da Roger Waters, tutti incentrati sul tema filosofico degli aspetti che sfuggono al controllo razionale dell’animo umano e ne costituiscono una sorta di “lato buio” cui il titolo metaforicamente fa riferimento.

Tra i temi affrontati nel concept album troviamo il conflitto interiore, il rapporto con il denaro, il trascorrere del tempo, la morte, il rapporto conflittuale con l’altro da sé e l’alienazione mentale, quest’ultimo ispirato in parte dal crollo psichico sofferto da Syd Barrett, membro fondatore e principale compositore e paroliere del gruppo fino alla sua uscita nel 1968.

In ogni caso la Luna, come la terra, è periodicamente illuminata nella sua interezza ad ogni ciclo dal sole nella sua rotazione intorno ad esso, oltre che intorno a noi, e se non ci credete la cosa è provata anche da quello che osserviamo nel cielo quando vediamo la luna prima “crescere” e poi “calare”, con una porzione progressivamente più ampia illuminata al punto da poterne apprezzare i crateri ad occhio nudo, per tornare ad essere “scura” e meno visibile nel giro di circa 28 giorni, quando si dice che la luna è “nera” contrapponendola alla luna “piena”.

Più esattamente, il suo ciclo orbitale è di 27, 32 giorni terrestri e si dice mese siderale, mentre il mese sinodico, ovvero il tempo necessario alla Luna per raggiungere la stessa fase, ha una durata di 29,5, giorni terrestri e si trova mediamente a una distanza di circa 385.000 km dal centro della Terra, che corrisponde a 60 raggi terrestri circa.

La periodicità della Luna e la sua semplicità di osservazione ha ispirato i calendari di molte popolazioni per millenni, tutti sanno almeno dai film del genere western che i nativi americani solavano contare il tempo in giorni con l’alternanza della luce e del buio, i mesi con le lune piene e gli anni in “inverni” con il cambio delle stagioni, così che si poteva arrivare o partire con il nuovo sole o ombra, la nuova o vecchia luna ed avere molti o pochi inverni o primavere sulle proprie spalle…

Ma se la distanza della Luna dalla Terra non è costante per tutto il mese siderale, determinando di fatto le maree con la sua influenza gravitazionale sul nostro pianeta, si deve osservare che si allontana anche progressivamente da noi con una velocità di circa 3,8 cm all’anno. La misurazione è precisa ed è stata resa possibile dalle missioni Apollo che hanno installato sulla superficie del nostro satellite alcuni specchi fissi in punti precisi ed orientati verso di noi, così che, con un raggio laser di precisione, sia possibile calcolarne gli spostamenti con una precisione davvero millimetrica

Ma non finisce qui, la luna ha ispirato osservazioni, tradizioni e leggende per millenni prima di essere studiata da vicino scientificamente, quindi se vi è piaciuto l’articolo e vi ha incuriosito oltre potete ora continuare da soli questo viaggio del cactus tra i misteri svelati e non del nostro satellite, ma fatelo in fretta, tra “soli” 4.5 miliardi di anni, prima che la luna si possa staccare da noi, sarà il sole a spazzarci via tutti, ma questa è un’altra storia del cactus che se restate con noi forse vi racconteremo…