IL FANTASMA DEL CASTELLO DI BARDI

Reportage dal castello di Bardi, meravigliosa fortezza in provincia di Parma risalente al X secolo

Stavolta abbiamo le prove: i fantasmi esistono, o almeno è quello che avrebbero riportato due giornalisti dopo una notte passata in un castello. I due, Gianni Santi e Daniele Kalousi del Giornale di Parma, dopo aver ricevuto a partire dal 1995 in poi numerose voci e lettere insistenti circa la presenza di entità spiritiche nel Castello di Bardi, detto anche Castello Landi, decisero di pernottare all’interno della fortezza per poter verificare di persona e chiudere il caso.

Fantasmi e castelli sono un luogo comune molto popolare e suggestivo, spesso soggetto di storie, libri, lungometraggi e persino cartoni animati per bambini, sono quasi sempre il frutto della nostra fantasia, stimolata da rumori od eventi considerati strani o da uno stato d’animo particolare, in questo caso, però, i reporter sono quasi riusciti ad intervistarne uno che è apparso, almeno così sembra, sopra la loro testa.

Il Castello di Bardi – foto Filippo Aneli [CC BY-SA][/caption]

UNA FORTEZZA IMPRENDIBILE

Il castello che si trova a Bardi è impressionante, si tratta di una grande fortificazione che sorge su uno “sperone” di diaspro rosso dominando le valli circostanti e con una sola via d’accesso. Il suo nome si dice derivi dalla contrazione della parola Longobardi, la popolazione che originariamente popolava la zona, ed è un complesso molto articolato e modificato nei secoli, costruito interamente in pietra e completamente circondato da alte mura che si poggiano su pareti di roccia, nei suoi differenti livelli edificati si trovano la residenza del proprietario, gli alloggi delle milizie, la cappella, la sala della tortura, la corte interna ed anche un piazza d’armi. Un castello ampio e sorprendente nel quale le entità spiritiche sono facilmente immaginabili, allora perchè solo recentemente si è parlato di un fantasma?

UNA PRIMA PROVA

Chi per primo abbia scritto al giornale non è stato dichiarato, di certo si sarà pensato allo scherzo di qualche buontempone. Il numero delle segnalazioni, però, aveva suggerito la visita dei due giornalisti che ha dato i suoi frutti: durante le notte alle spalle di Kalousi si era materializzata una forma instabile e lattiginosa che con un po’ di fortuna fu fissata sulla pellicola fotografica. Certo la foto non è nitida e decisamente approssimativa, ma con addirittura una fotografia nelle mani, la storia trovò subito grande eco su alcune emittenti televisive locali, così diffusa che un appassionato di esoterismo, Daniele Gullà, decise di approfondire con investigazioni sul posto.

Foto Pedro Figueras da Pixabay[/caption]

LA SECONDA PROVA

Fu così che installando un sistema termico Gullà fissa una fotografia nella quale si scorge chiaramente la sagoma di un antico cavaliere inginocchiato, oggi appesa nella sala del castello dove fu scattata. Come è comprensibile anche questa seconda prova è decisamente discutibile, così il fatto generò ancora maggiori polemiche circa la reale attendibilità delle foto e gli scopi di chi le aveva realizzate, infatti tutta la vicenda era diventata un grande e gratuito spot pubblicitario per il posto ed i protagonisti che, a loro volta, accusavano gli oppositori di pregiudizio e chiusura mentale. Il clamore generato fu tale che vi furono altri studi e tentativi, null’altro di rilevante, però, fu prodotto, lasciando aperta la questione circoscritta alle esperienze dei protagonisti ed ancora oggi avvolta dal mistero.

AFFASCINANTE E MISTERIOSO

Che vi abiti un vero fantasma o meno poco importa: la fortezza resta davvero unica ed impressionante e visitarla lascia spazio alla fantasia, quando si domina la valle circostante da questo castello appollaiato sulla roccia non si può fare a meno di esserne pervasi. Al suo interno, oltre alla struttura murarie e le stanze, si può visitare il Museo della Civiltà Valligiana, le Sale Alpine dedicate al Capitano Pietro Cella, 1ª medaglia d’oro del Corpo Alpino, il Museo della Fauna e del Bracconaggio ed il Museo Archeologico della Valle del Ceno.

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