Tetrafobia

La tetrafobia è una forma di avversione o paura del numero 4, si tratta di una superstizione molto comune in paesi dell’Asia orientale, come la Cina, la Corea, Taiwan e, appunto il Giappone.

Il numero 4 in queste lingue è temuto perché la loro pronuncia, pur essendo differente in ognuna di esse, ripete lo stesso schema, ovvero 四 (4) in giapponese si pronuncia “shi” allo stesso modo della parola 死 (morte), in cinese 四 è “pinyin” così come e 死 e così neglialtri idiomi, quindi è di comune convinzione in tutta l’area che si tratti di un numero sfortunato, un po’ come il numero “tredici” nelle nostra culture occidentali, a causa del numero dei commensali presenti durante l’ultima cena di Cristo che ha portato alla sua morte.

Quindi in Giappone l’uso del 4 è spesso limitata sia nel numero, per esempio nei condomini e negli ospedali dove non esiste il quarto piano, ma anche porgere oggetti mentre ci si trova a quattro zampe può essere visto come un cattivo presagio o usarlo nel numerare prodotti o merci che si pensa non saranno vendute.

Per la stessa ragione anche il numero 49 è considerato sfortunato in quanto la sua pronuncia è simile al termine giapponese shiku, che significa ‘soffrire e morire’

La diffidenza verso questo numero è talvolta così elevata che in alcuni casi non solo si evita il numero quattro negli edifici, ma persino i piani dal 40 al 49 e tutti i numeri che contengono il numero 4, ma sono casi estremi.

Dettaglio da foto di Kikuko NakayamaFlickr: これは罰ゲームでしょうか?, CC BY-SA 2.0, Link

 

In ascensore ed i piani dei palazzi

L’uso di un ascensore presenta una situazione unica in Giappone e questo può rappresentare un problema per qualcuno nuovo nel paese, ma ci sono alcuni suggerimenti di base per salvarsi dai guai quando lo si utilizza.

In ascensore la persona più vicina alla porta lo gestisce ed aiuta gli altri a premere il pulsante del piano.

Questo può accadere soprattutto in situazioni affollate quando ci si trova dietro qualcuno, in quel caso è anche opportuno capire quando si deve scendere, perché chi si trova in fondo sarà sicuramente l’ultimo ad uscire quando si raggiunge il proprio piano.

Se avete tempo e le condizioni lo permettono è quindi sempre meglio prendere l’ascensore da soli se non si vuole essere scortesi con nessuno.

Vi è poi un altro problema, in Giappone i piani sono numerati diversamente dai nostri, il piano terreno è sempre il numero 1 e non esiste un piano zero (oltre all’evitare spesso il numero 4), quindi sia in ascensore che altrove si dovrà sempre tenere a mente che il secondo piano sarà sempre il primo fuori dal terreno e che è possibile avere altri piani mancanti solo numericamente, l’unica consolazione è che fortunatamente i numeri arabi (quelli che usiamo anche noi) sono molto diffusi, altrimenti sarebbero davvero guai.

 

Non si suona il clacson nel traffico

Quello che altrove è un segno di impazienza o un richiamo alla realtà di un conducente sognante di fronte a noi in Giappone è considerato una grande maleducazione, nessuno suona il clacson delle auto salvo gravissime emergenze ed anche se ci si trova in un grande ingorgo cittadino andando al lavoro o tornando da esso.

Probabilmente non guiderete mai da voi stessi, preferendo mezzi pubblici e taxi, nel caso, però, ricordate che la pazienza fa parte dell’educazione di base insegnata fin da bambini, il clacson può servire solo come rimedio estremo e, attenzione, anche le emergenze sono differenti dalle nostre e segnalano di solito solo dei pericoli per noi o per altri, l’essere in ritardo per qualcosa o nervosi non sono considerate ragioni sufficienti, quindi, aspettate con pazienza e vedrete che tutto si risolverà da solo, ma è sempre meglio uscire di casa per tempo.

 

I giapponesi non invitano gli amici a casa loro

I giapponesi sono molti riservati e se non siete di famiglia non sorprendetevi e non offendetevi se non vi inviterà a casa propria, nel mondo occidentale questo è considerato spesso normale, ma in Giappone la privacy innanzi tutto quindi non forzate la mano e lasciate che sia la persona che conoscete a decidere e si invitarvi a casa sua e se lo farà… beh, allora potete considerarlo davvero un amico intimo, altrimenti accontentatevi sarà lo stesso sempre dalla vostra parte, ma vedere casa sua rimarrà un tabù.

In Giappone tutto si svolge all’esterno di quello che è considerato un tempio dei rapporti intimi riservato ai soli famigliari più stretti.

Foto di /\ltus da Flikr

 

Le donne sono pagate meno

Succede anche da noi, ma mentre noi cerchiamo di combattere questa usanza, in Giappone nessuno ci fa troppo caso, e sebbene non sia una regola o una costituzione formale, le donne sono sempre pagate meno degli uomini per svolgere lo stesso lavoro.

Questa è ormai una cosa considerata inaccettabile in molte parti del mondo, ma in Giappone resiste non solo sul mondo del lavoro dove non vi sono mai donne in posizioni apicali, ma la condizione femminile è purtroppo ancora relegata ad usanze antiche e medievali che vede la donna come angelo del focolare e/o oggetto del piacere.

L’unica situazione dove accade nella pratica il contrario è il matrimonio, nel quale la donna sposata, nella cultura giapponese, è responsabile delle spese domestiche e per questo i mariti hanno tipicamente il dovere di consegnare loro l’intero stipendio.

Foto di Ignatg Orazd da Flikr

 

Gli straordinari non sono pagati

Il Giappone è un paese con una grande produttività, questo non deriva soltanto dalla loro grande competitività a tutti i livelli ed orgoglio sul lavoro, ma anche dal fatto che se un lavoratore non riesce a raggiungere la quantità di lavoro che ci si aspetta da lui si deve fermare sul posto di lavoro a finire e per questo non sono previsti pagamenti straordinari.

Ad un occidentale può risultare incomprensibile, se si lavora di più si deve essere pagati di più, pare ovvio, ma il concetto è ribaltato, se non si è riusciti a finire un lavoro non si può essere retribuiti per la propria negligenza che sarà a carico dea lavoratore ritardatario… quindi, se un lavoratore può adattare il proprio programma all’orario ufficiale, eventuali tempi aggiuntivi che gli fossero necessari non sono un premio ma un demerito che è meglio non dover subire.

Dettaglio da foto di Truyenthong.wkpOwn work, CC BY-SA 4.0, Link

 

Vietato andarsene prima del capo

Se andate in Giappone per lavoro, preparatevi bene, perché un problema davvero importante può essere quello di lasciare l’ufficio prima del capo.

Potreste aver terminato il lavoro del giorno e di essere pronto per tornare a casa, ma il capo è ancora in ufficio…

Nella cultura giapponese lasciare il posto di lavoro prima del capo è considerato problematico, quindi sedetevi e rilassatevi, finché il capo non se ne sarà andato terminando la sua giornata sarà meglio non vi facciate vedere troppo ansiosi di tornare a casa.

I giapponesi guadagno mediamente molto bene rispetto ai nostri salari, ma questo aspetto del lavoro non attira molti occidentali e la ragione è evidente.

Foto di Steve Koukoulas da Flikr

 

Obbligatorio andare al bar con il capo

Nonostante la rigida etichetta e le grandi gerarchie e differenze sociali che non vanno mai dimenticate, sul posto di lavoro la maggior parte delle aziende in Giappone tratta i propri dipendenti come in una famiglia facendo molte cose insieme, si tratta di una sorta di tentativo di far crescere il rapporto interpersonale in azienda e tra le cose più comuni di socialità vi è l’andare da un bar all’altro con il proprio capo.

In ogni caso è sempre il capo a decidere tutto, quando, dove e come, ed ai dipendenti è riservato il ruolo di assecondarlo con grande rispetto e sebbene non sia una regola scritta, il cosiddetto bar-hopping è visto come utile e necessario e qualsiasi dipendente che non si unisce al gruppo può essere visto come problematico.

Se andate in Giappone per lavoro sappiate quindi che non potrete evitarlo senza offendere nessuno.

Foto di Eric Gjerde da Flikr

 

Dormire sulle spalle di sconosciuti

I giapponesi fanno spesso vite frenetiche mettendo molto impegno sul lavoro, inoltre i prezzi proibitivi di molti centri cittadini spesso li costringono a viaggiare per ore per rientrare a casa dopo una lunga giornata di lavoro nella quale si sono alzati molto prima dell’alba, così può capitare che molti si addormentino in treno o nella metro.

In questi casi cercano, come tutti farebbero, di evitare alcun fastidio agli altri, pur tuttavia dormendo capita di poggiare la testa o altro sul vicino ed in queste occasioni nessuno dice nulla, accettando di buon grado la cosa, in fondo prima o poi potrebbe capitare ancha a loro.

Per questa ragione alla sera non è raro vedere persone addormentate e talvolta mucchi di queste che esauste si riposano attorno a noi, mi raccomando, non disturbate…

Foto di Chris Gladis da Flikr

 

Per ora chiudiamo qui, magari inseriremo altre curiosità in futuro, ma il modo migliore per scoprire tutto ciò è evidentemente andare in giappone ed osservare senza farvi troppo notare.

 

Buon viaggio del Cactus!

 

Ma potete anche tornare all’inizio: Speciale Giappone